Prevenzione andrologica

Novembre in BLU

Quest’anno, nel mese della prevenzione andrologica, il Centro Medico Tree of Life offre la possibilità di eseguire dei controlli di prevenzione andrologica.

Per maggiori informazioni o per prenotare puoi contattarci allo 0276018385, scrivere a life@treeoflife.it o [livechatx]cliccare qui[/livechatx] e parlare direttamente con noi in chat.


PACCHETTI PRELIEVI
18-45 anni: Glicemia, colesterolo totale, LDL, trigliceridi, emocromo, testosterone, LH, FSH, PRL, TSH-r (da eseguirsi entro le ore 9 del mattino)
Oltre i 45 anni: Glicemia, colesterolo totale, LDL, trigliceridi, emocromo, testosterone, LH, PRL, TSH-r, AST, ALT, azotemia, creatininemia, PSA-r (da eseguirsi entro le ore 9 del mattino)

La salute maschile viene spesso considerata un tabù mentre è invece fondamentale la conoscenza di quelle patologie o di quelle abitudini che possono compromettere la fertilità, la vita sessuale e, in generale, la salute dell’uomo. Tanto quanto altre discipline mediche, anche l’andrologia necessita di prevenzione, per poter monitorare e costruire un percorso che aiuti ad evitare l’insorgenza di patologie o disturbi nel breve e soprattutto nel medio-lungo termine.

Quando eseguire una visita andrologica?

La prevenzione andrologica è fondamentale in tre differenti fasce d’età: dopo l’adolescenza, attorno ai 30 e dopo i 45 anni.

L’età post adolescenziale (dai 16-18 anni)

L’abolizione della visita di leva ha di fatto eliminato un’importante occasione di prevenzione in grado di poter evidenziare patologie importanti che spesso sono asintomatiche o che l’adolescente, anche di fronte a sintomi evidenti, tende a trascurare spesso per timore e imbarazzo. Ecco allora l’importanza di una visita preventiva dall’andrologo utile a riscontrare eventuali alterazione dello sviluppo genitale o patologie come il varicocele che, molto spesso, pur non determinando sintomi può alla lunga comportare problematiche di fertilità.

Dopo i 30 anni

Negli ultimi 40 anni, la fertilità maschile si è ridotta in modo allarmante, tanto che attualmente il 7% della popolazione maschile a livello globale ha una riduzione della propria fertilità e nel 50% dei casi di infertilità di coppia la causa è attribuibile al partner maschile. Tali anomalie possono essere riconducibili a patologie molto spesso risolvibili e/o all’esposizione a fattori di rischio (fumo, abuso di alcolici, sedentarietà) la cui correzione riduce l’impatto dannoso sul potenziale riproduttivo. Diventa quindi fondamentale una valutazione andrologica, non solo in chi è alla ricerca del concepimento ma anche in un’ottica di prevenzione primaria rivolta alla popolazione più giovane.

Va infine considerato l’aspetto relativo alla prevenzione oncologia. I tumori testicolari rappresentano l’1-1.5% di tutte le neoplasie maschili e il 5% circa delle neoplasie urologiche e, seppur rari rispetto ad altre forme neoplastiche, rappresentano una patologia di grande interesse sia perché colpiscono soggetti giovani in piena età sessuale e riproduttiva (con picco di incidenza nella fascia di età compresa fra i 18 ed i 35 anni), sia perché l’incidenza, secondo recenti stime epidemiologiche, risulta in aumento in tutti i paesi industrializzati. La visita andrologica associata all’ecografia testicolare potrebbe dunque consentire una diagnosi precoce con una sensibilità diagnostica prossima al 100%.

Dopo i 45 anni

In questa fascia d’età la prevenzione andrologica si abbina a quella urologica ed è volta specificatamente a prevenire il carcinoma prostatico che nel mondo occidentale rappresenta il tumore più diffuso tra gli uomini negli uomini occidentali e rappresenta inoltre la seconda causa di morte oncologica (dopo quello polmonare). Al suo esordio è totalmente asintomatico mentre i sintomi possono diventare via via più evidenti negli stati più avanzati e a prognosi peggiore. Per tale ragione a partire dai 45 anni in poi sarebbe utile sottoporsi a controlli periodici: almeno ogni due anni fino ai 50 anni e poi annualmente; la soglia di prevenzione scende a 40 anni per chi ha una familiarità con questo tipo di patologia.

La valutazione andrologica è importantissima anche in relazione alla diagnosi e alla prevenzione dei disturbi erettivi. In Italia si stima che circa 3 milioni di soggetti potrebbero presentare un certo grado di disfunzione erettiva (2% tra 18 e 30 anni e 48% oltre 70 anni) la cui comparsa è strettamente legata alla presenza di fattori di rischio quali fumo, diabete, ipertensione, obesità, diabete e dislipidemia. È interessante sottolineare come sia stata già ampiamente evidenziata la stretta correlazione tra questo sintomo sessuale e la possibile comparsa di patologie cardiovascolari: attualmente si ritiene infatti che i pazienti con problematiche dell’erezione abbiano un rischio del 75% di sviluppare una patologia cardiovascolare a distanza di 4-5 anni di distanza dall’inizio della disfunzione sessuale. L’approccio andrologico deve quindi essere necessariamente prevedere, oltre alla risoluzione della problematica/sintomo in sé, uno studio più ampio, mirato a evidenziare la presenza di fattori di rischio e di condizioni patologiche coesistenti (cardiologiche o metaboliche) in modo da evitarne la progressione.